Facciamo chiarezza, in questi ultimi giorni sulla nostra pagina di facebook abbiamo esposto alcune considerazioni sulla “questione agricola” e sulla approvazione europea delle farine di insetto. Molte prese di posizione, molti scudi sollevatiin difesa della santa bistecca, anche perché chi scrive è vegano e non si fa problema a dirlo.

Chiariamo quindi che noi comprendiamo e siamo vicini alla contestazione contadina. QRTV non è mai stata schiava dell’Europa o filo commissione e lo scrivano qui di fronte a voi meno che mai. Affermare, come facciamo , che l’agricolturadebba cambiare non significa affatto pensare che debba essere dismessa o peggio giustificare l’attacco dell’èlite europea alle coltivazioni (soprattutto quelle piccole e famigliari), significa però essere coscienti che l’agricoltura debba cambiare.

Soprattutto quel comparto (in Italia collocato soprattutto al Nord, ma non solo) che si dedica unicamente all’allevamento, spesso intensivo di bovini suini, ovini o pollame, che fa uso della chimica per mantenere una eterna monocultura di mais, soia, colza e pomodori per l’industria conserviera. Che usa tonnellate di diserbanti ed additivi chimici per la coltivazione della frutta, facendo del Trentino uno dei luoghi più inquinati d’Italia o del cremonese e del lodigiano luoghi tossici che favoriscono i tumori.

Dove vediamo distese infinite di mais che non serve assolutamente per la nutrizione umana ma è riservato unicamente a quella animale e forzata.

Negli allevamenti , piccoli e grandi, a terra o sospesi, assistiamo a crudeltà inenarrabili. Si allevano i maiali, crudelmente, per conto terzi (lo fanno quasi tutti i contadini del Nord, ma non solo) per la l’industria alimentare e la grande distribuzione. Si forza la natura per aumentare la produzione in nome del profitto.

Se al Sud si buttano le arance, al Nord si produce Mais adatto solo ai digestori che non può essere mangiato. Se al Nord si ingravidano in serie ed artificialmente le bovine separandole con la forza dai loro piccoli per la produzione del latte , del grana e del parmigiano, al Sud l’allevamento degli ovini e del pollame è impostato ad una forma di cinica crudeltà (tosature , eliminazione dei pulcini maschi, amputazione del becco)

Quasi tutti i campi del lodigiano, per esempio, non sono di proprieta dei piccoli contadini, ma di enti finanziari che li danno in gestione e pretendono una produzione costante. Dove esista il latifondo… e c’è ancora, le grandi proprietà, si ragiona in modo assolutamente industriale e si cerca la massima produttività, con ogni mezzo (in alcuni casi riservando il prodotto per l’industria chimica o farmaceutica).

Quello dell’agricoltura è un discorso complesso, molto articolato, che “i ribelli” non ci sembra vogliano affrontare, chiedendo soltanto di tornare ai “bei tempi” passati.

Eppure l’agricoltira deve cambiare e l’allevamento deve diminuire, lasciando spazio alle coltivazioni per il nutrimento umano, al biologico, al biodinamico.

Dicendo questo appoggiamo la farneticazione elitari europea?

Assolutamente no!

Però non ci nascondiamo dietro ad un dito in difesa ad oltranza della fettina quotidiana, del prosciuttino e della mortadella. Perchè chi scrive è vegano e quindi fazioso? No! Perchè è necessario smettere di andare contronatura per coltivare, perchè il genocidio animale pesa sulle nostre anime ed è folle nel rapporto con la natura, perchè mangiare dolore e sofferenza può solo farci male. Ed infine perchè “seguire il ritmo naturale” è una scelta, una premessa necessaria.

Appoggiare la lotta di resistenza antieuropea dei contadini? Siamo qui!

Però chiediamo loro di riflettere su quel che fanno, su come lo fanno, su perché e per chi lo fanno. Come s’è detto il discorso è complesso e non può essere liquidato con semplificazioni sommarie. Abbiamo alle spalle secoli di errori anche in qgricoltura, che è tutt’altro che un deposito di infinita saggezza e naturalità.

Di nostro preferiamo appoggiare i coltivatori biologici e biodinamici, continuiamo la nostra lotta agli OGM, non sempre condivisa dai contadini stessi.

Facciamo un ultimissimo esempio il grano contemporaneo è stato fortemente ibridato è praticamente un OGM al giorno d’oggi; ed abbiamo finito con il produrre un allergene micidiale che siamo costretti a mangiare quotidianamente, creando ciliaci, favorendo l’halzheimer ed il Parkinson. Chi lo ha fatto, chi lo ha permesso se non i contadini?

Il potere , a volte, per imporre il proprio disegno usa, strumentalmente, tematiche reali, distorcendole, ma non per questo esse sono meno che reali; è compito della saggezza e della ciscienza discernere. Se la CO2 è una invenzione, sicuramente l’inquinamento, lo sversamento di fanghi, l’interramento di prodotti tossici, l’uso sconsiderato di pesticidi ed acceleranti della maturazione, l’industrializzazione dell’agricoltura, la monocultura sorretta dalla chimica sono una realtà ed è su questo che si deve cambiare… anche prescindendo gli orrori assoluti dell’allevamento (che potreste strumentalizzare definendoli ideologici). È questo quello di cui parliamo quando affermiamo che l’agricoltura deve cambiare